Oggi pensavo: Ello il secchiello GIALLO

[Ello il secchiello giallo]

Aveva sempre sognato di diventare un bellissimo secchiello in acciaio inox della Moët & Chandon: tutto ghiaccio e design.
Uno di quei secchielli che, nel bel mezzo della festa, arrivano e si piazzano al centro del tavolo, attirando su se stessi l’attenzione di tutti.

Ello sognava di diventare come uno di loro, ed essere riempito di ghiaccio e Champagne e non di banalissima acqua di mare.
Era stufo di essere utilizzato come stampino per fare castelli e torri, che puntualmente venivano demoliti, dal raptus di qualche bambino, o dalla furia delle onde.

Sognava e si meritava un negozio con le vetrine illuminate, bello e regale, dove avrebbe fatto la sua porca figura.
Altro che spaccio cinese pieno di pancottaglia.

Ello sapeva che si meritava di più.
Ello sapeva che sarebbe diventato come uno di loro.

La strada era in salita, di questo era consapevole; non era facile per uno che veniva dalla periferia sud, riuscire ad affermarsi nell’olimpo dei secchielli per Champagne.

Ello sapeva di avere qualcosa che gli altri non avevano: aveva fame di fama.

Lui era pieno di CD, come diceva lui: costanza e determinazione.

Il maestro SECCH gli aveva mostrato che il talento era pericoloso e sopravvalutato.
Il maestro gli diceva sempre che ne aveva bruciati più il talento che il petrolio…

«Avere talento aiuta…», diceva SECCH, ma aiuta ancora di più la costanza e la pazienza.

Sì la pazienza, quella che a Ello mancava completamente.
Tutto e subito era il suo motto, ma imparò sulla sua pelle che si sbagliava. E di grosso.

Ello sapeva che avrebbe dovuto iniziare a studiare, sperimentare quello che aveva appreso, sbagliare, capire cosa non aveva funzionato e ripartire dai propri fallimenti.
Il miglioramento non esiste senza l’errore.

Ello era consapevole di non avere pazienza e talento: ma sapeva di avere tutto il resto.

Sarebbe diventato un secchiello per Moët & Chandon.
Un secchiello per champagne giallo! Il primo al mondo. Il primo e l’unico.
Lui non aveva paura di essere diverso, sapeva che la sua diversità lo rendeva veramente speciale.

E tu? Cosa vuoi diventare da grande?

Lasciami il tuo feedback nei commenti e utilizza i bottoni di condivisione che trovi qui sotto, per aiutarmi a diffondere il mio post.

Grazie!

Emiliano brinci coprywriter

Lascia un commento